Alla scoperta della biodiversità con il libro di Radi e le mostra fotografica “Animalia”

Un nuovo appuntamento al Museo di storia naturale della Maremma di Fondazione Grosseto Cultura. E questa volta è un doppio appuntamento. Sabato 16 dicembre alle ore 17 il naturalista e fotografo Giacomo Radi presenterà il suo ultimo libro “Di Malerbe, tritoni, lucciole e altre storie”, una raccolta di foto della natura maremmana e alle 18.30 accompagnerà i presenti in una visita guidata della mostra “Animalia” che resterà nella Sala dell’acqua fino a sabato 6 gennaio. L’ingresso alla presentazione e alla visita è gratuito.
«La Maremma non è solo spiagge, borghi medievali ed enogastronomia – spiega il direttore del Museo di storia naturale, Andrea Sforzi –. C’è una parte di questa terra di Toscana che spesso viene trascurata ma che di fatto la rende unica nel suo genere. La natura, la sua biodiversità». Ed è proprio questo il punto di partenza del libro “Di malerbe, tritoni, lucciole e altre storie”, pubblicato dalla casa editrice Quercuslibris Edizioni di Libero Middei, e della mostra fotografica a cura di Radi con foto del naturalista e di Maurizio Berni, Marco Brandi e Guido Pappagallo.
“Di Malerbe, tritoni, lucciole e altre storie” raccoglie diciannove racconti e 250 foto, in carta rigorosamente ecologica certificata, con cui il naturalista e fotografo Giacomo Radi vuole celebrare la bellezza e la varietà delle forme naturali. Una biografia ecologica intrisa di quell’amore per la vita. È questo e molto altro il libro del naturalista e fotografo Giacomo Radi che, racconta, somiglia a «uno specchio di riconoscimento per gli amanti della natura, che fin da bambini hanno trascorso gran parte del loro tempo immersi in una contemplazione appassionata delle forme di vita che popolano il nostro pianeta». Ma è anche un’opera capace di coinvolgere i non addetti ai lavori: tra le pagine che scorrono rapide, le parole scritte dal naturalista e le foto da lui scattate, si controbilanciano perfettamente, regalandosi vicendevolmente luce e profondità. Il tutto, prosegue Radi, «è rivolto alla conoscenza di quella che molti nominano, pur senza conoscerne il significato profondo: la biodiversità».
Sorry, the comment form is closed at this time.