q
Benvenuti al Museo di Storia Naturale.
Della Maremma Toscana

 

INQUADRAMENTO TASSONOMICO

Ordine:        Carnivora

Famiglia:       Felidae

Genere:          Felis

Specie:           Felis silvestris Schreber, 1777

Sottospecie:  Felis silvestris silvestris Schreber, 1777, gatto selvatico europeo

                        Felis silvestris lybica (Lataste, 1885), gatto selvatico africano

                        Felis silvestris ornata (Gray, 1830), gatto selvatico asiatico

                        Felis silvestris catus (Linnaeus, 1758), gatto domestico

Nel Paleartico Occidentale il gatto selvatico europeo si trova in Scozia, Europa centrale, le tre penisole mediterranee (iberica, italiana, balcanica) e Asia Minore.

Nella penisola italiana, l’areale finora accertato presenta come limite estremo settentrionale l’area delle Foreste Casentinesi; a sud di esso la distribuzione è incentrata sulla dorsale appenninica, dai Monti Sibillini all’Aspromonte; l’unica isola ecologica accertata è rappresentata dal Gargano; l’areale siciliano occupa la porzione settentrionale dell’isola, ad esclusione della punta occidentale. Nelle Alpi Liguri l’areale non sorpassa il Monte Settepani e nelle Alpi Marittime non supera lo spartiacque tra l’alto bacino del Tanaro e i bacini dei torrenti Argentina e Arroscia. Nelle Alpi Orientali italiane il gatto selvatico è presente nelle Prealpi Carniche, nelle Alpi Tolmezzine, nelle Prealpi Giulie e nelle Colline Moreniche Friulane.

La stagione riproduttiva inizia a metà gennaio e termina verso la metà di marzo. Febbraio è il mese in cui si ha il periodo di massima attività estrale e di ricerca del partner.

Le femmine vanno in estro per brevi periodi di 3-5 giorni, fino alla fecondazione o al termine della stagione degli amori.

La gestazione dura 66 giorni e termina con la nascita di 2-4 piccoli, che saranno allontanati dalla madre a partire dai quattro mesi di età.

Il gatto selvatico non può essere definito come un predatore specializzato sensu stricto. Pur mostrando, nei vari paesi europei, una predilezione spiccata per una categoria-preda, questa non è invariabilmente la stessa, ma risulta invece correlata con le caratteristiche ambientali delle diverse aree.

Ne è un esempio il coniglio selvatico, preda elettiva in Scozia. Aneddotiche, ma significative da questo punto di vista, sono anche le segnalazioni di predazione necrofaga su Ungulati che provengono in gran parte da regioni dell’Europa orientale con inverni rigidi e lunghi, dove la necessità di ricorrere a prede alternative è più marcata che altrove.

La stessa predilezione per i Roditori, ovvero la categoria più predata nella maggior parte dei paesi, non si esprime in modo rigido: in certi luoghi prevale la predazione sui topi e ratti, altrove sulle arvicole; in alcuni contesti si registrano variazioni stagionali.

La vegetazione forestale è una delle componenti principali dell’habitat di Felis silvestris silvestris. Le aree boscate in cui le popolazioni di gatto selvatico raggiungono densità ottimali sono il querceto, il querceto-faggeto ed il faggeto. All’interno di queste, la specie preferisce quelle termofile-mesofile, possibilmente miste come il querceto-carpineto, l’orno-ostrieto, il bosco misto di faggio e abete bianco. Tuttavia, in ambiente mediterraneo, si adatta a vivere anche in aree con prevalenza di arbusti, alternati a radure.

L’habitat di questo felide comprende inoltre formazioni rocciose di varia natura ed estensione, dove di norma sono localizzate le tane.

Devono essere inoltre disponibili sorgenti, invasi o corsi d’acqua, anche modesti, che possono essere distanti fino a 5 chilometri tra loro.

Possono essere presenti modesti insediamenti umani di antica presenza, non in forte espansione, con usi tradizionali delle risorse, strade con traffico limitato, presenza umana nel territorio non intensa e non costante per tutto l’anno.

Il gatto selvatico è un animale territoriale. Nell’Italia peninsulare l’home range, o spazio vitale, di un maschio adulto occupa un’area compresa tra 600  e 3000 ettari, quello di una femmina va da 550 a 1000 ettari. In Sicilia, l’home range delle femmine oscilla intorno ai 215 ettari.

La parte centrale dello spazio vitale, detta core area, comprende luoghi di rifugio. In Italia peninsulare la sua estensione varia da 250 a 1300 ettari per i maschi e per le femmine è di circa 150 ettari.

Nel resto dell’home range sono situati i territori di caccia e i siti di approvvigionamento di acqua.

Questo sito web utilizza cookies per permettere la corretta navigabilità del sito e per i servizi ad esso connessi. Clicca sul bottone 'Accetto Cookie' per proseguire la corretta navigabilità.