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Della Maremma Toscana

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Questa pagina ospita una descrizione degli elementi utili alla identificazione del gatto selvatico europeo.

Anche disponendo di foto a buona risoluzione, non è mai semplice arrivare a determinare con certezza un gatto selvatico. A complicare il quadro, il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) e il comune gatto domestico   (Felis silvestris catus) appartengono alla stessa specie. Sono, quindi, interfecondi, dando luogo a prole fertile. In natura di norma sussistono barriere ecologiche e comportamentali che limitano l’insorgenza di incroci, ma in molti contesti, soprattutto in aree antropizzate vicine a popolazioni di silvestris o nelle zone di nuova colonizzazione, possono avvenire accoppiamenti tra membri delle due sottospecie, con conseguente introgressione di geni domestici nel patrimonio genetico selvatico.

l'identificazione è spesso difficile

In natura di norma sussistono barriere ecologiche e comportamentali che limitano l’insorgenza di incroci, ma in alcuni contesti  possono avvenire accoppiamenti tra sottospecie, con conseguente introgressione di geni domestici nel patrimonio genetico selvatico.

dedizione e spirito di osservazione

Occorrono anni di esperienza e uno spiccato spirito di osservazione per elaborare delle ipotesi, che tuttavia solo la genetica e alcune analisi invasive realizzabili su individui deceduti ed integri (come il calcolo di indici basati sul volume cranico o la lunghezza dell’intestino) potranno confermare.

La presenza di popolazioni stabili e la limitata incidenza di questi eventi possono mantenere basso il tasso di “ibridazione” (termine non corretto, ma entrato nell’uso corrente in letteratura scientifica). Se distinguere gli “ibridi” di prima o seconda generazione può creare qualche problema nel tempo, a livello fenotipico (ovvero delle caratteristiche esterne, soprattutto del mantello) la situazione è ancora più complessa. Occorrono anni di esperienza e uno spiccato spirito di osservazione per elaborare delle ipotesi che, tuttavia, solo la genetica e alcune analisi invasive, realizzabili su individui deceduti ed integri (come il calcolo di indici basati sul volume cranico o la lunghezza dell’intestino) potranno confermare.

Come si riconosce il gatto selvatico?

Esistono quattro diversi metodi complementari:

  • Indice intestinale;
  • Indice volumetrico craniale;
  • Modello disegno-colore;
  • Analisi genetiche

I primi due possono essere applicati solo su esemplari deceduti, gli altri
sia su esemplari vivi che deceduti. Il terzo anche su buone immagini.

L’unico metodo utilizzabile sul campo per una prima identificazione è il
modello disegno-colore.
I caratteri da osservare sono riportati nella lista e nella immagine sottostante.

Regioni somatiche:

 

1  Rhinarium (rinario)
2  Pinnae (padiglioni auricolari)
3  Gularis (gola)
4  Occipitalis-Cervicalis (regione occipito-cervicale)
5  Scapularis (regione scapolare)
6  Dorsalis (regione dorsale)
7  Lateralis (regione laterale)
8  Caudalis (coda).

 

In Breve

Cosa osservare

Nel gatto selvatico questi elementi sono tutti presenti contemporaneamente
  • 1

    Zona cervicale-occipitale

    Zona cervicale-occipitale

    Quattro strie longitudinali (con una eventuale quinta stria mediana)

  • 2

    Zona scapolare

    Zona scapolare

    Due strie parallele e longitudinali, possibilmente connesse con le due occipito-cervicali esterne

  • 3

    Dorso

    Dorso

    Una stria longitudinale ben evidente va dalle bande scapolari la radice della coda

  • 4

    Coda

    Coda

    Assenza di stria dorsale, apice nero e presenza di anelli in numero variabile.

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